Buonasera… dopo un post festoso e serenissimo, come c’era da aspettarsi, ecco una pubblicazione meno sfavillante e ottimista.
C’è che, nella vita, ci sono alti e bassi e l’inizio anno, per me, è coinciso con una riflessione un po’ difficile sui rapporti che ho con le persone.
Cosa voglio? Chi voglio accanto? Cosa preferisco dare e ricevere?
C’è una girandola di persone che mi ruota attorno e, dopo un’ubriacatura generale di conoscenze e porte aperte, mi è saltata in mente una riflessione: voglio selezionare le persone che potranno avvicinarsi a me, d’ora in poi, e scegliere se far oltrepassare loro un certo limite o lasciarle rigorosamente fuori, pur concedendo loro la mia disponibile e simpatica presenza.
Perché mi sento un po’ “giocata” ultimamente… faccio e disfo, ma mi ritrovo – alla fine della fiera – con un paurosa voragine davanti.
La mia iperattività è sintomo di qualcosa di strano, lo so da tempo, sapevo anche anche un giorno ci avrei fatto i seri conti… penso che sia arrivato quel momento.
Oggi mi sono svegliata con ancora un po’ di malumore, come ieri. Facevo un sogno terrificante… c’era la mia famiglia di mezzo e uno di noi che sosteneva una determinata posizione in merito ad un argomento più o meno importante e, nel farlo, urlava. Ora non ricordo bene se ero io a farlo o uno di loro. Ad ogni modo, un sogno in cui l’atmosfera era isterica, come quella che respiro a casa, per intenderci. Un’aria dalla quale cerco di discostarmi costantemente ma che, mi rendo conto, ormai sta intaccando anche i luoghi che dovrebbero essere solo miei. Nel vivere la mia vita, isolandomi da loro, sto sentendo un forte senso di colpa.
Lo so, mi conosco bene, non riesco ad ignorare i grandi buchi che ci sono attorno a me senza sentire una mancanza, da parte mia…
Avevo bisogno di riordinare le cose, le idee, la mia camera.. in cui ultimamente c’era un accumulo disordinato di tantissime cose.
Sono andata a comprare due scaffalature componibili e mi sono improvvisata piccola architetta, così ho montato tutto e ci ho messo tutti i libri che possiedo. Sono la mia piccola miniera d’oro. Ho persino pensato di riprendere la collezione di DVD e iniziarne una di dischi. Cercare i pezzi indimenticabili e più importanti, acquistarli, mantenerli e custodirli con cura.
Ecco alcuni propositi… oltre a quello di dedicarmi al canto, avrei pensato di amarmi un po’ di più, di assumere un atteggiamento un pochino meno sciocco e iniziare a far uscire la mia vera essenza, quella che sa essere bella davvero, oltre che divertente e frizzante come quella che sono sempre stata fino ad oggi e che, un po’, continuerò ad essere.
Poi vorrei uno spazio mio. Una casa. Non posso permettermela, per diversi motivi, ma sto desiderando nel profondo uno spazio tutto per me, privato, e grande abbastanza da contenere me e le mie passioni. I miei libri sparsi per la casa, i miei dischi, le mie piccole cianfrusaglie, i miei gioielli tecnologici, le mie scarpe, le mie fotografie che inizierei a stampare per esporle in ogni angolo della casa.
Sto sentendo il fortissimo desiderio di farcela. E quest’anno chiuderò la mia partita IVA, la mia attività… cose che ho sempre lasciato alle spalle, che mi hanno sempre spaventata.
Chiuderò e pagherò ciò che ci sarà da pagare.
E sarà chiusa la parentesi buia del passato, così potrò concedermi un futuro, come lo desidero io.
Non posso più giocare, sento la necessità di qualcosa di più, adesso.
P.S. E’ uno sfogo, ne avevo bisogno anche se non sento la stessa beatitudine dell’ultima volta 
ma questo è, per me, scrivere. Un bisogno, un porto sicuro. E… niente, lettori cari, ho dimenticato di dirvi la cosa più scontata che si dice in questi casi: BUON 2012!
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