Ho aperto gli occhi, stamattina, e ho guardato l’orologio digitale sotto la tv… sembrava già arrivato l’orario di alzarmi, ma appena ho focalizzato bene le cose, ho appreso fossero solo le 08:00. Ancora.

Avevo tutto il tempo di stare ancora un po’ al buio, senza fretta, senza dovermi strappare al calore rilassante e pacifico del letto, e ho preso il telefono… l’ho connesso alla rete wi-fi e mi sono connessa sull’applicazione Youtube per scegliere un pezzo musicale da ascoltare come colonna sonora del giorno appena iniziato…

La ascolto da alcuni giorni e l’ho messa nella colonna sonora in macchina, a breve arriverò a stufarmi, ma non siamo ancora a quel punto… quindi ve la propongo perché fa parte di me in questo momento quanto tutte queste parole che sto pubblicando.

La musica mi totalizzava, tanto che nei punti migliori ho chiuso gli occhi e, come c’era da aspettarsi, mi sono accodata alla voce di L’aura per cantare Eclissi del cuore.

Si tratta sempre di quanto io abbia bisogno di fare qualcosa, si tratta sempre di qualcosa che mi fa vibrare la vita, che mi regala sensazioni positive e importanti…

Forse la canzone e il canto mi hanno dato una marcia in più così, appena il video è finito, sono rimasta stesa nel letto a guardare nel buio e ho sentito un benessere che mi ha tirato fuori dal letto.

Come posso spiegarlo? Non è stata una reazione immediata, ma sentivo dentro il petto uno sfrigolio, una voglia di vivere, una serenità, una rilassatezza che mi ha fatto pensare “Sì, sono felice”, e la conseguente voglia di venir qui a scrivere… perché amo condividere sensazioni così, mi piace poter elaborare questa idea, così inaspettata e forte e certa dentro di me.

Magari mi esalto per poco… ma quando ci si sveglia la mattina e c’è qualcosa che ci porta a uscire dal letto per affrontare il mondo con il sorriso, con la giusta forza, con l’entusiasmo necessario per combattere… forse si è davvero felici.

Tempo fa non lo sono stata. Conosco la differenza.

E oggi avevo una bestiolina saltellante dentro di me che mi spingeva a scrivere… perché amo cantare e amo anche scrivere, e sentivo l’ispirazione giusta, in quel momento, per elaborare qualcosa e venir proprio qui a pubblicarla!

Ho riconosciuto il momento magico di quel momento, quello in cui non posso rinunciare ad avere un pc o un foglio e una penna sotto mano, perché devo sfogare ciò che mi frulla nella testa… mi è anche venuto in mente che sarebbe fantastico, in quella fase, avere una macchina fotografica che cattura soggetti astratti, per poterla fotografare, quell’ispirazione così forte e speciale… perché raccontarla non è tanto semplice!

Pensandoci adesso, la voglia di scrivere è sicuramente una semplice conseguenza. In quel momento non avevo voglia di scrivere, avevo voglia di scrivere perché ero serena.

Sono felice di svegliarmi e avere il tempo contato che ho, utilizzarlo tutto, non sprecarne neanche un attimo… svegliarmi presto, tirarmi giù dal letto anche alle tre del mattino e sfruttare la mia giornata di corsa.

Ieri mattina, mentre in aeroporto circolavano diecimila volti diversi, un’amica conosciuta in quell’ambito è venuta a prendere un caffè e mi ha chiesto “Domani hai impegni?”.

“No…”, “Bene, allora sei impegnata con me!!”.

Sono felice anche di questo. Che le persone mi conoscono e trovano il piacere nel fatto che io entri nel loro mondo. Solitamente dovevo impormi e chiedere di essere invitata, perché finissi all’interno di un qualsiasi contesto di più persone… sta iniziando una fase in cui sono riuscita a far venire fuori il mio vero Io tanto che gli altri sentono la serenità di volermi con loro.

Poi ci sarebbero anche alcuni piccoli aggiornamenti riguardanti #ilmioeroe… non ne ho mai parlato apertamente, ma qualcosa è successo… e il gioco mi ha portato a fare alcuni ragionamenti…

#ilmioeroe è uno stronzo, ad occhio e croce. Ma di quelli banali. Di quelli cui tu piaci e, come si faceva alle scuole elementari, per (non) fartelo capire, quando aveva un qualche contatto con te se la tirava e basta tipo avvicinarsi per spingerti o prenderti in giro…

Uno di quelli che, se non l’hai notato, gioca a farsi notare e poi quando sei abbastanza attenta, inizia a farsi i fattacci suoi.

Di quelli che, quando tu sei abbastanza convinta che lui ha fatto qualcosa, si tira indietro nel momento giusto per poterti dare della visionaria quando gli dici “Ehi tu, ti ho visto mentre ti scapicollavi per attirare la mia attenzione!” :D

Che poi non vai mai da uno così a dirgli tale frase, ma in un mondo in cui dovesse capitare, la sua unica reazione sarebbe appunto quella di negare l’evidenza… tanto per intenderci.

E’ scomodo, se l’approccio con uno così si ha quando si è in cerca di una relazione sana e romantica.

Io non cerco niente, a dir la verità, e – ancora meno – una relazione sana e romantica.

Un #ilmioeroe, se l’avessi incontrato qualche anno fa, mi avrebbe fatto scappare a gambe levate… ma oggi posso giocarci come voglio io. Oltre ad essere scomodo è anche poco impegnativo e non cerca alcun legame e non diventa una piattola, anzi…

Se aggiungiamo il fatto che non voglio legami e che sono tutto meno che una piattola, “Ottimo” direi!

Il gioco con lui è stato: lui mi guarda, io non lo cago; noto che mi guarda e lui insiste; ci guardiamo vicendevolmente e insistentemente; climax; io lo guardo, lui non mi caga; io lo cago e lui si nega; mi rompo i coglioni e mi nego pure io; lui riprende a guardarmi, io non lo cago più…

Non sembra uno di quei giochini tanto semplici e ciclici che si facevano da bambini?

Gli piaci ma non ti vuole corteggiare, quindi viene a romperti le palle e fa rumore attorno a te perché possa attirare la tua attenzione, poi appena vede che ti giri nella sua direzione tira via le mani per dire “Come mai guardi proprio me?”.

Quando sei abbastanza attenta su di lui, poi, smette di fare qualsiasi cosa, perché tu non hai paura di essere sfacciata e onesta.

M è il suo gioco: quando ha le tue attenzioni, smette di alimentarle e si gode il risultato dei suoi giochi.

Tiro in ballo questa storiella perché mi pare che #ilmioeroe abbia trovato una scarpina per il suo piede…

Sospetto che si sia tirato indietro, ad un certo punto, quasi convinto che sarei potuta diventare una presenza pericolosa, tanto che non mi ha mai voluta conoscere meglio nel vero senso del termine.

A volte una persona non ci pone domande perché non gli interessano le risposte – e questa è la cosa più semplice e immediata che io possa dedurre – ma, analizzando bene il tutto, mi viene da pensare che ci sono state occasioni in cui poteva decisamente partecipare alla conversazione senza alcun impegno, ma ha sempre preferito stare per conto suo.

Da presuntuosa sicura quale sono, affermo con certezza che chiunque mi conosca e vada un po’ oltre la superficie, non può non apprezzarmi. Dico apprezzarmi, non pretendo di piacere infinitamente a tutto il mondo.

Io so che chiunque si dia la possibilità di conoscermi un po’, in fondo scopre di stimarmi per quella che sono.

Gioco a fare l’idiota, faccio la simpaticona, ma ho un cervello pensante e ho l’autostima necessaria per sapere che ho qualcosa dentro e sono degna del massimo rispetto, giro con questo decalogo attaccato al petto, leggibile a caratteri cubitali. Le persone se ne accorgono, le persone mi vedono e sanno che ho amor proprio e sono cazzuta e decisa.

Ci sono persone, accanto a #ilmioeroe, che si sono concesse la serenità di conoscermi, e mi apprezzano, mi coinvolgono spontaneamente nel loro mondo e mi accolgono quando vi entro di mia volontà.

E, mentre io scelgo di avvicinarmi a loro, evitando accuratamente di dare a lui troppa importanza, inizio a notare le sue smorfie… il suo stranirsi, il suo disordine interno per il fatto che so vivere senza la sua attenzione e senza dargli la mia.

E allora lui rinizia a fare il gallo nel pollaio: parla a voce alta, sta nei paraggi più del solito, mi guarda dritta in faccia, si fa trovare in più occasioni, si manifesta dove solitamente non era presente…

Con le persone così il gioco è talmente semplice che mi piace. Come dico sopra, tempo fa mi avrebbe contorto la vita uno così.

Perché mi interessano queste cose?

Ho riflettuto sul fatto che chiunque mi riservi un certo trattamento che ritengo si debba avere solo con una persona idiota merita una lezione.

Premetto che non credo mi abbia offesa volutamente, ma niente toglie che l’ha fatto.

Quando una persona ha a che fare con me e se si comporta come se avesse a che fare con una persona idiota, mi sta dando dell’idiota. Indirettamente? Beh, lo sta facendo comunque.

E allora merita una spiegazione.

Ma non a parole. Con i fatti.

E il mio divertimento, in questo momento, è arrivare al momento in cui lui si renderà conto di aver sbagliato amaramente con me.

Per poi lasciarlo comunque lì in un angolino a grattarsi la schiena con una zampa, nel modo dei cani, come ama definirsi con i suoi amici :)

– – – – – –

Quest’oggi il post contiene di tutto :D

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