Il diario di oggi sarà il suggerimento di un film che continua a ronzarmi per la testa da giorni: V per Vendetta.

Lo vidi qualche anno fa per la prima volta, consigliatomi da un grande amico librofilo e cinefilo al grido di “non hai mai visto V per Vendetta? come è possibile?!”.
Conoscendo la mia ingordigia di storie distopiche, si sorprese a ragione.

V per Vendetta è un film ambientato tra il 2019 e il 2020.
Da cinque anni, in Inghilterra, vige un regime totalitario impostosi dopo che il governo ha organizzato attentati biologici e ottenuto il consenso della popolazione sfruttando la paura come catalizzatore.
Il protagonista del film è V, un uomo mascherato che man mano si rivela essere l’ex prigioniero di un campo di concentramento esistente prima della guerra civile, Larkhill, ove degli uomini venivano utilizzati come cavie umane per sviluppare armi biologiche e i loro antidoti, così da poterle sfruttare per fomentare il terrore nella popolazione e lucrare su esso.
V indossa sempre una maschera, quella di Guy Fawkes, come simbolo della volontà di portare avanti il proposito, del 1605, di far saltare in aria il parlamento, nella stessa data in cui lo stesso Fawkes venne trovato in possesso di trentasei barili di polvere da sparo, quindi arrestato e torturato.
Il 4 novembre 2019, nella storia, V avvia il suo proposito e rimanda, al 5 novembre dell’anno dopo, l’atto finale.

Non so se mi sia concesso fare un paragone, ma dato che nel novembre del 2019 si è manifestato il primo contagio da COVID-19 in Cina e quest’anno sta procedendo in modo particolarmente bizzarro – tutto il mondo impaurito, accoglie volontariamente l’invito/obbligo a chiudersi in casa, chiudere le attività, non uscire o offrire servizi oltre un certo orario – non posso fare a meno di osservare quel film, per l’ennesima volta, e sentire una vocina che dice “questo virus così letale e contagioso è proprio ciò che sarebbe servito a qualcuno che avesse intenzione di averci tutti in pugno”.

Non voglio abbandonarmi a facili complottismi, ma questa è la giornata dell’affronto ciò che non vorrei vedere.

Domani sarà un’altra storia.

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